INTRODUZIONE Questo scritto non è un libretto d ’ istruzioni per l ’ uso: che non deve lasciare alcuno spazio all ’ interpretazione, che deve essere inequivocabile, conciso e preciso, ma è pi ù un saggio divulgativo che, stimoli, spieghi e crei coscientia. La scelta di questa strategia, di scrivere sulla parola scelta, una sola pagina, è come usare una cura omeopatica che nell ’ azione del rimedio diviene pi ù profonda e duratura quanto pi ù elevata è la diluizione. Il difficile è scegliere tra le 160.000 parole della lingua Italiana, le dieci parole, attuali e interessanti e dieci immagini a commento. Partir ò con l ’ assunto di Einstein, che una volta disse “ ogni cosa deve essere resa quanto pi ù semplice possibile, ma non ancora di pi ù ” . Spero che il tutto “ vinifichi ” in una maggiore consapevolezza nel fare design. Allora, la prima parola scelta è RICICLO; che tratta delle strategie e metodologie volte a recuperare materiali in modo utile. La seconda parola è NATURA; si pone la domanda se non sia venuto il tempo di riportare l ’ uomo alla natura, ma con la consapevolezza che non si tratta pi ù della stessa. La terza parola è LIBERO; tratta dello scegliere, utilizzando le proprie facolt à e il proprio diritto. La quarta parola è GENERE; solleva la questione dell ’ estetica trans gender. La quinta è POETICO; tratta dell'insieme degli intenti espressivo contenutistici che un artista esplica nelle sue opere. La sesta parola è SIGNIFICATO; tratta di figure retorica che implicano un trasferimento di significato a scopo evocativo ed espressivo. La settima parola è METICCIO; una modalit à che intreccia linguaggi su una dimensione dialettica della creativit à . L ’ ottava parola è ARTISTICO; tratta la rinegoziazione dei tradizionali confini disciplinari. La nona parola è CONTEMPORANEO; tratta dell ’ affermazione e la percezione del proprio tempo. La decima parola è UTOPIA; intende, la ricerca di qualcosa che sta al di l à delle nostre possibilit à , anche solo un po ’ pi ù in l à . Il filosofo inglese Bacone diceva: “ molti libri devono essere assaggiati, altri trangugiati, ed alcuni, pochi, masticati e digeriti. ” Allora che dire: buon appetito!.