INTRODUZIONE Questo testo ha una genesi strana. L ’ ho scritto con un ritmo piuttosto forsennato. Mi piaceva molto l ’ idea di scrivere un breve saggio su alcuni concetti del fare design che ritengo fondanti. Probabilmente, se avessi voluto scrivere un normale libro sul design avrei usato uno stile diverso, avrei argomentato di pi ù , mi sarei concentrato sull ’ architettura del discorso. Invece mi andava di fare esattamente cos ì : una sorta di lavoro in diretta, un tentativo di dare forma scritta ad un flusso di pensiero. Questo volume si concentra su 10 parole, le pi ù interessanti – che mi sono venute in mente quando mi è venuta l ’ idea di scrivere il libro – e altrettante immagini che raffigurassero il pensiero scritto. Quindi ho scritto dieci brevi saggi antiaccademici ed appassionati, che vogliono sostenere la tesi secondo la quale il design è la manifestazione nella materia dell ’ intenzione dell ’ uomo, che presenta molteplici vantaggi da cogliere e qualche pericolo da cui guardarsi. Avrei voluto dare un ordine alla sequenza delle parole. Ho provato a scriverle in colonna, di seguito o in ordine alfabetico. Mi sembrava evidente che leggerle in sequenza come un unico movimento armonico avrebbe dovuto essere la maniera pi ù giusta, ma non mi è riuscito. Alla fine le ho lasciate in ordine sparso. Si … , l ’ ordine pi ù giusto. Queste parole le ho scritte provando a schivare la sovrabbondanza dei discorsi generali sull ’ argomento, lasciando solo le cose che trovo interessanti. Riflettere sulla natura di queste parole, nel senso pieno del termine, è un ’ operazione tutt ’ altro che pacifica, si tratta anzi di porsi una domanda nel trattarle, una riflessione su “ die lezten Dingen ” (le cose ultime) come dicono i tedeschi. Oggi l ’ idea di scrivere un libro coincide con una difficile congiuntura culturale che non interessa solo il genere letterario. A determinare la crisi della narrazione è l ’ esplosione di svariati canali e forme con cui viene comunica-ta la realt à contemporanea. Ci ò d ’ altro canto apre ad infinite altre possibilit à , proprio perch é lo spazio del confronto e della critica non viene occupato, n é potrebbe esserlo, dalla lingua dei social che, anche per necessit à , è semplificatrice della realt à . Vanno quindi cercate nuove gerarchie: tra testo e immagini, tra realismo e relativismo critico. Naturalmente queste riflessioni non hanno la pretesa di risolvere alcuno dei tortuosi problemi qui accennati, ma possono forse offrire un contributo affinch é lo sguardo critico venga indirizzato nella giusta direzione. Questo libro ho cercato di scriverlo con l ’ emisfero destro del mio cervello, la parte sintetica ed emotiva.
BELLO - FORMA - QUALIT À - COLORE RICERCA - STILE METODO - CONTEMPORANEO - SCELTA - PROGETTO